Turismo esperienziale e naturale: la “rotta” del viaggiatore contemporaneo
Relax, natura e spensieratezza… ma anche autenticità, coinvolgimento ed emozioni!
Sono queste le caratteristiche principali del turismo esperienziale e naturale, la nuova dimensione di viaggio che attrae sempre più il viaggiatore contemporaneo. Infatti, la “rotta” del nuovo turismo sembra essere proprio questa: un turismo sostenibile, lento, rispettoso della biodiversità e delle tradizioni del territorio, fatto di esperienze uniche e coinvolgenti, dalla riscoperta della natura all’artigianalità: in altre parole, un tipo di turismo in cui uomo, rispetto dell’ambiente e natura possono coesistere.
Non solo infatti il viaggiatore contemporaneo seleziona gli hotel e le mete turistiche tenendo conto di aspetti come l’inquinamento, la tutela degli ecosistemi, le energie rinnovabili, l’impatto ambientale e le emissioni di CO2, ma anche e soprattutto opta sempre più per un modo di viaggiare che assume le caratteristiche del turismo open air e dell’immersion travel. Da cosa è data questa spinta al voler viaggiare in modo sostenibile?
La pandemia ne è stata senz’altro complice: se da un lato infatti, ci ha messo davanti agli occhi problematiche che non possono essere ignorate (come l’emergenza climatica), dall’altro ci ha fatto riscoprire il valore delle attività all’aria aperta e a contatto con la natura. Infatti, viaggiare al giorno d’oggi significa soprattutto entrare in contatto con la cultura e le tradizioni locali, la scoperta del patrimonio naturalistico, le specialità gastronomiche, nonché un forte contatto con le storie e le persone (proprio quel desiderio che ha costantemente caratterizzato le nostre giornate durante la pandemia e le restrizioni).
È per questo motivo che oggi si cerca nel viaggio un forte impatto personale e interpersonale, sociale ed emotivo. L’Italia, in tal senso, offre un contesto davvero ricco e variopinto: di luoghi autentici, custodi di storie autentiche e tradizioni locali, il nostro Bel Paese ne è davvero costellato. Ed è proprio il viaggiatore che oggi si sente chiamato a tutelarne la bellezza, la fragilità e la meraviglia.
Cosa il viaggiatore di oggi cerca davvero?
Se è vero che il viaggiatore contemporaneo non si chiede più “cosa potrei acquistare che ancora non posseggo” ma “cosa potrei provare che ancora non ho sperimentato?”, cerchiamo di seguito di rispondere a quest’ultima domanda. Il viaggiatore di oggi cerca soprattutto di:
a) Visitare le città con la gente del luogo, sentire storie autentiche basate sulla loro esperienza e privilegiare lo slow tourism;
b) Stare a contatto con la natura e trascorre una vacanza quanto più sostenibile, facendo attenzione a impattare meno possibile sull’ambiente e respirare la cultura e le tradizioni locali del posto;
c) Fare esperienza della tipicità del luogo: quello che interessa di più al viaggiatore contemporaneo è vivere a piano l’unicità del luogo e le sue peculiarità;
d) Svolgere attività particolari da cui imparare qualcosa e condividere con le persone esperienze originali;
e) Provare nuove emozioni, come incombere in qualcosa di inaspettato o fare esperienze che coinvolgono una dimensione sensoriale;
f) Trascorrere una vacanza che non sia rigidamente organizzata ma che consenta una programmazione delle attività flessibile;
g) Essere in grado di personalizzare l’esperienza, secondo le esigenze e i gusti personali.
Turismo esperienziale e naturale: alcuni esempi
La predilezione per un viaggio esperienziale è sempre più un trend universale che riguarda tutti i segmenti demografici, e non più solamente una nicchia. Ecco perché è importante individuare fin da subito quali attività ricerca il viaggiatore di oggi. Vediamo di seguito alcuni esempi.
1) Attività di enogastronomia (come ad esempio, cooking class, degustazione di vini e prodotti tipici e coinvolgimento del visitatore in prima persona nel processo di produzione);
2) Attività di turismo naturalistico (come ad esempio, cicloturismo, escursioni in barca e altre attività opendoor);
3) Attività culturali (come ad esempio, partecipare a una festa popolare o perdersi nel fascino di un borgo antico e delle sue architetture, respirando la vita quotidiana dei sui abitanti);
4) Attività sociali: (come ad esempio, attività basate sull’interazione con le persone e la condivisione di momenti e ricordi unici).
In conclusione, possiamo riassumere che sempre più il viaggiatore contemporaneo non vuol essere solo un viaggiatore passivo, bensì un “partecipatore attivo di esperienze”: in altri termini, vuole sentirsi coinvolto e al centro dell’esperienza, puntando gli occhi al mondo che lo circonda, al contempo ammirandolo e rispettandolo.
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