Cos’è la Direttiva CSRD?
La Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una normativa dell’Unione Europea, approvata in via definitiva nel 2022 dal Consiglio Europeo, introdotta per migliorare e armonizzare le informazioni sulla sostenibilità fornite dalle imprese ed estendere l’ambito dei requisiti di reporting di sostenibilità, come attualmente previsto dalla Direttiva UE 2014/95/UE. Essa si inserisce nel contesto più ampio delle politiche europee volte a promuovere la trasparenza e la responsabilità sociale, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
La Direttiva CSRD sostituisce la precedente Direttiva NFRD (Non-Financial Reporting Directive) e amplia il campo di applicazione, includendo un numero maggiore di aziende e introducendo requisiti più rigorosi in termini di reporting e trasparenza. Con questa Direttiva l’Unione Europea ha l’obiettivo di equiparare la rendicontazione di sostenibilità a quella finanziaria. La direttiva richiede alle aziende di fornire informazioni dettagliate e verificabili sulle loro performance sostenibili, con l’obiettivo di garantire che gli investitori e altri stakeholders possano prendere decisioni informate.
Principali requisiti della Direttiva CSRD
1. Ampia Applicazione: la Direttiva CSRD si applica non solo alle grandi aziende quotate, ma anche a molte PMI e aziende non quotate, a condizione che superino determinati limiti di fatturato o dipendenti. Si prevede che oltre 50.000 aziende siano interessate rispetto alle circa 11.000 attualmente soggette alla NFRD.
2. Standard di Reporting: le imprese devono seguire standard europei di reporting sulla sostenibilità. Questi standard garantiranno coerenza e comparabilità delle informazioni fornite. Questo include dati sulle emissioni di gas serra, sulla gestione delle risorse, sul trattamento dei dipendenti e sull’impatto sociale delle loro operazioni.
3. Attestazione obbligatoria e formato ESEF: la normativa prevede un’attestazione obbligatoria indipendente, inizialmente come limited assurance e l’obbligo di predisporre l’informativa nel formato elettronico di comunicazione europeo (Regolamento UE 2019/815).
4. Informativa Integrata: le aziende devono integrare le informazioni sulla sostenibilità con quelle finanziarie, offrendo così una visione più completa del loro impatto sociale e ambientale.
5. Rischi e Opportunità: le imprese sono tenute a valutare e riferire sui rischi e sulle opportunità legati a questioni di sostenibilità, nonché sugli effetti delle loro attività sulle persone e sull’ambiente.
6. Due Diligence: le aziende devono dimostrare di avere processi di due diligence per identificare, prevenire e mitigare gli impatti negativi sulle persone e sull’ambiente derivanti dalle loro operazioni.
7. Audit e Verifica: saranno richiesti audit delle informazioni di sostenibilità, affinché siano più affidabili e verificabili, aumentando così la credibilità dei report.
8. Consultazione delle Parti Interessate: le imprese devono coinvolgere le parti interessate nel processo di reporting, assicurando che le loro preoccupazioni e aspettative siano prese in considerazione.
9. Tassonometria Europea: con la CSRD viene richiesta obbligatoriamente la disclosure tassonomica ai sensi del Regolamento UE 2020/852.
Applicazione graduale della Direttiva CSRD per le aziende:
Le disposizioni della Direttiva CSRD inizieranno ad essere applicate in misura graduale tra il 2024 e il 2028:
– dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con pubblicazione dei dati nel 2025 sull’anno di rendicontazione 2024;
– dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 50 milioni di euro di fatturato e/o 25 milioni di euro di attività totali), con pubblicazione nel 2026 sull’anno di rendicontazione 2025;
– dal 1° gennaio 2026 per le PMI e le altre imprese quotate che alla data di chiusura del bilancio rispettano almeno due dei seguenti criteri dimensionali: a) 10 – 250 numero medio di dipendenti; b) 700.000 – 50 mln euro di ricavi netti; c) 350.000 – 25 mln euro di stato patrimoniale, con pubblicazione nel 2027 sull’anno di rendicontazione 2026.
– dal 1° gennaio 2028 per le società non UE con almeno una filiale o una succursale nell’UE e con un fatturato consolidato UE superiore a 150 milioni di euro, dovranno pubblicare il primo report nel 2029 relativo all’anno di rendicontazione 2028.
Impatto e Obiettivi
La Direttiva CSRD ha l’obiettivo di rendere le aziende più responsabili e trasparenti riguardo al loro impatto sociale e ambientale. Attraverso il miglioramento della qualità e della quantità delle informazioni divulgate, si mira a facilitare le decisioni di investimento sostenibile e a promuovere pratiche aziendali più etiche e sostenibili.
Implicazioni per le Aziende
Le aziende dovranno adattarsi a questi nuovi requisiti e iniziare a pianificare per il reporting di sostenibilità in modo strategico. Sarà necessario un cambiamento significativo nel modo in cui le aziende operano. È essenziale che le aziende inizino a pianificare ora per soddisfare questi requisiti:
• Preparazione e Formazione: le aziende devono investire in formazione per il personale e sviluppare competenze in materia di sostenibilità e reporting.
• Innovazione Tecnologica: l’adozione di tecnologie verdi sarà cruciale per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza operativa.
• Collaborazione: la cooperazione con fornitori, partner e stakeholders sarà fondamentale per sviluppare strategie sostenibili efficaci.
Vantaggi della Direttiva
L’implementazione della Direttiva sulla Sostenibilità non rappresenta solo un obbligo per le aziende, ma offre anche numerosi vantaggi:
• Migliore reputazione: le aziende che adottano pratiche sostenibili possono migliorare la loro immagine e attrarre consumatori sempre più attenti all’ambiente.
• Accesso a nuovi mercati: con l’aumento della domanda di prodotti sostenibili, le aziende che si allineano alla direttiva possono guadagnare una posizione competitiva.
• Riduzione dei costi: l’efficienza energetica e la gestione sostenibile delle risorse possono portare a significative riduzioni dei costi operativi.
Conclusioni
La Corporate Sustainability Reporting Directive rappresenta un passo importante verso una maggiore responsabilità aziendale in materia di sostenibilità. Le aziende che abbracceranno queste novità non solo garantiranno la conformità normativa, ma potranno anche beneficiare di vantaggi competitivi e migliorare la loro reputazione nel lungo termine. La CSRD non è solo una sfida, ma anche un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile e responsabile.
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